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- Che l'inse? -

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- Siamo in una Botte di Ferro -        Da Wikipedia, l'enciclopedia libera - 12 giugno 2006   (testo da it.wikipedia.org)
"Che l'inse?"
Nell'immagine: monumento a Balilla in Portoria (oggi Piccapietra)
- monumento a Balilla in Portoria -
La traduzione dal dialetto genovese del "Che l'inse?" - il celebre motto con cui Giovan Battista Perasso lanciò la rivolta del popolo insofferente alle angherie delle truppe dell'impero asburgico [ e del Piemonte dei Savoia - n.d.r ] che occupavano la città - ha sempre fatto discutere i linguisti.
Ma il significato della locuzione non differisce di molto a seconda delle versioni che nel passato più o meno recente sono state fornite: "Comincio?" o "Devo cominciare io?"; o ancora, secondo altre traduzioni che si rifanno al genovese antico, "Chi comincia?" o ancora "Chi ha ad iniziare?".


Giovan Battista Perasso

da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Giovan Battista Perasso (o Giambattista), detto il Balilla, è una popolare figura storica della Genova del Settecento. La sua reale identità è rimasta dubbia. In lui viene identificato il giovane da cui il 5 dicembre 1746 prese le mosse la rivolta popolare contro gli occupanti dell'impero asburgico [ e del Piemonte dei Savoia - n.d.r ] nel quartiere genovese di Portoria. La popolazione venne incitata dal ragazzo a sollevarsi attraverso il lancio di un sasso contro le truppe austriaco-piemontesi che sotto il comando del ministro plenipotenziario Antoniotto Botta Adorno occupavano la città, a quel tempo alleata con i francesi e gli spagnoli.

L'arroganza dei soldati austriaci, che pretendevano di essere aiutati ad estrarre fuori dal fango un pezzo di artiglieria, fu la miccia che fece esplodere la risolutiva - per le sorti di Genova - rivolta popolare. Nessuna testimonianza storica accertata e accertabile, né alcun documento ufficiale forniscono il nome esatto del protagonista di questo storico episodio, tanto che a lungo attorno a questa figura - che pure è stata, questa sì, storicamente accertata, è aleggiato un alone di leggenda.

Approfondite ricerche sulla esatta identità dell'eroe di Portoria furono peraltro portate avanti nell'Ottocento con esiti controversi. Si giunse però ad accertare che due Giovan Battista Perasso (o Giambattista Perasso) erano nati rispettivamente uno nel 1729 a Pratolongo di Montoggio, sulle colline di Genova; l'altro nel 1735 nello stesso quartiere di Portoria. Entrambi quindi sono i possibili Balilla della storia.

Etimologicamente, la parola balilla equivale a monello (o ragazzo), ma molte fonti la fanno derivare da Baciccia, nella Genova antica adoperato come diminutivo del nome Giovan Battista (o Giambattista).
È appurato comunque che un tale ragazzo sia esistito realmente: ne fa fede un resoconto dell'avvenimento inviato al governo austriaco che riferisce come: "la prima mano onde il grande incendio si accese, fu quella di un picciol ragazzo, quel dié di piglio ad un sasso e lanciollo contro un ufficiale tedesco".

La Società Ligure di Storia Patria nel 1927 ha messo, per così dire, una parola definitiva sulla questione stabilendo che non è possibile - sulla base dei documenti di cui si dispone - identificare con sicurezza il "ragazzo delle sassate".

Anche per lo storico Federico Donaver, del resto, il monumento eretto a ricordo dell'episodio di Portoria rappresenta, oltre che l'eroe in se stesso, "l'ardire generoso d'un popolo che, giunto al colmo dell'oppressione, spezza le sue catene e si rivendica la libertà".



12 giugno 2006

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