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- José Pinera illustra il sistema pensionistico cileno -
José Pinera illustra il sistema pensionistico cileno
18/09/2007 - video-intervista proposta dal Movimento Libertario [ sul sito www.movimentolibertario.com ]


Progetto Ducario

( Sito Web: www.ducario.org - E-Mail: [email protected] )

* Download Moduli raccolta firme: [ pdf - formato A4 ] 9Kb - [ pdf - formato A3 ] 13Kb

Presentazione    [ pdf - 11Kb ]

Da più di quattro anni non viene convocato alcun Congresso della Lega Nord. In questo tempo sono successe molte cose, alcune delle quali realmente drammatiche per il Movimento, come la malattia di Bossi, il crack della CrediEuroNord, la connessa difesa di Fazio e le ultime sconfitte elettorali.

Ci sembra estremamente necessario che la base del Movimento – che ne costituisce l’essenza vitale – debba confrontarsi per chiarire quali siano i futuri indirizzi politici e come debba essere gestita la struttura. Oggi il Segretario Federale non è palesemente più in grado di sopportare tutto il carico di impegni e il ruolo che lui stesso aveva impostato e attorno al quale girava l’intera macchina leghista. È piuttosto evidente che gli debba essere affiancato un nucleo operativo di grande efficienza e che goda della fiducia della militanza. Oggi un certo numero di persone parla a suo nome senza averne alcuna legittimità statutaria: non può bastare nè il comprensibile affetto che il Segretario dimostra per le persone che gli stanno attorno nè l’assiduità con cui alcune di esse ne interpretano il pensiero a sostituire un mandato di delega democraticamente espressa.

Il momento politico è estremamente delicato, la rappresentanza parlamentare del partito è ridotta di numero e di capacità operative, l’imminenza di un referendum cruciale e lo sbandamento della Base richiedono misure drastiche per riportare il Movimento nella rotta indicata dalla sua storia e dall’idealità delle donne e degli uomini che lo compongono.

Per questo diventa urgente la convocazione di un Congresso assolutamente straordinario per le modalità del confronto e per i problemi che vanno affrontati e risolti.

La raccolta di firme che viene iniziata non ha riscontro nella prassi statutaria ma è la risposta più efficace e generosa alla gravità del momento.

Si richiede che il Congresso nomini un gruppo di persone gradite alla Base che affianchi il Segretario nel difficile compito di eseguire una serie di operazioni di risanamento che vengono elencate nella richiesta e sulle quali vale la pena di soffermarsi.

  1. Sono anni che la militanza sempre più disorientata assiste alla diffusione di notizie di stampa sull’assegnazione di incarichi di vario tipo a uomini designati dalla Lega. Molti di questi incarichi sono prestigiosi e molto ben retribuiti, e spesso vengono assegnati a gente estranea alla vita del Movimento, oppure a nomi che ricorrono con inquietante frequenza. Le notizie che circolano tentano di mettere la Lega sullo stesso piano degli altri partiti dediti alle peggiori politiche spartitorie e clientelari. Proprio per evitare questa calunnia, per dimostrare la nostra diversità e per rassicurare la Base è opportuno, per rispettare il principio di trasparenza, che tutti gli incarichi vengano resi pubblici e che si faccia sapere a chi rispondono del loro operato gli incaricati, chi li coordina e valuta, e anche se e quanto l’operazione aiuta in termini economici il Movimento, fermo restando che in futuro la Lega Nord non dovrà più interferire nell’assegnazione di incarichi operativi in aziende ed enti. Le selezioni dovranno essere fatte da “cacciatori di teste” sulla base delle qualifiche professionali necessarie e indipendentemente dalle simpatie politiche dei candidati.

  2. La vicenda della nostra banca è veramente dolorosa e anche in questo caso la Base è costretta ad apprendere le notizie da organi di comunicazione che non ci sono amici. È pertanto improcrastinabile che vengano rivelati tutti i retroscena della storia, che si dica chi ha preso i soldi, chi li ha sprecati e chi è responsabile della cattiva gestione. Tutto questo deve avvenire prima che se ne occupi la magistratura italiana o – peggio – che tutto finisca sotto silenzio. Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi, indipendentemente dalla sua posizione nell’organigramma del partito. Soprattutto si deve pensare di risarcire fino all’ultimo centesimo tutti i militanti che sono stati defraudati: non importa se questo debba rendere necessario ricorrere agli stipendi dei parlamentari e degli incaricati, ai rimborsi elettorali o alla vendita del patrimonio immobiliare. Di fronte a una azione decisa, è certo che anche la Base saprà fare la sua parte per aiutare i fratelli danneggiati.

  3. Occorre che i bilanci del Movimento e di tutte le sue emanazioni vengano resi pubblici e trasparenti. Il bilancio ufficiale, predisposto nel rispetto della legge, non è sufficiente: è necessario sia redatto e reso pubblico il bilancio consolidato, nel quale siano incluse tutte le attività e tutte le passività riconducibili al Movimento e da esso controllate, direttamente, indirettamente o per interposta persona, sia in Italia che in ogni altra parte del mondo. La Base vuole conoscere quanti soldi sono stati incassati e come sono stati spesi. In questa operazione di trasparenza rientra la necessità di fare conoscere la situazione delle varie società collegate e, in particolare, della Pontidafin comunicandone l’assetto azionario. La nostra gente ha il diritto di sapere a chi appartengono gli immobili del partito (a cominciare da Via Bellerio), quale sia la vera situazione del Prato di Pontida e che destino abbia avuto il Palazzo del Governo di Venezia o i soldi ricavati dalla sua vendita.

  4. Da troppo tempo si assiste alla formazione di movimenti politici che si rifanno all’autonomismo regionalista o padanista, e spesso si tratta di parti che si staccano dalla Lega per ragioni che poco hanno a che vedere con idealità profonde, ma molto con contrapposizioni personali. Si tratta in ogni caso di gruppi che perseguono in tutto o in parte i nostri stessi obiettivi e con i quali bisogna cominciare a convivere. In tutti gli altri paesi in cerca di autonomia esistono numerosi partiti che si fanno concorrenza ma che – quando serve – si possono anche alleare contro il comune nemico. È venuto il momento che la Lega cerchi un dialogo con tutti i fratelli separati che non siano pregiudizialmente ostili, per studiare comuni azioni che sono rese necessarie anche dalle attuali leggi elettorali. Se alle ultime elezioni la Lega avesse trovato un accordo con i più importanti di questi gruppi, oggi avrebbe una ventina di parlamentari padani in più e la Casa delle Libertà sarebbe al governo. Lo stesso spirito di collaborazione va ricercato con tutti i movimenti autonomisti europei con i quali i rapporti sono invece piuttosto difficili a causa di certe posizioni poco autonomiste assunte dalla Lega in varie occasioni.

  5. Da anni il Movimento ha rinunciato alla forza delle immagini identitarie limitandosi a sostenere lucidate baggianate come Miss Padania o tenendo in vita numerose associazioni, alcune delle quali in realtà sono solo scatole vuote. Si è rinunciato a puntare con fermezza sulla necessità di cultura, discussioni, idee e anche di linguaggi in grado di caratterizzare i nostri obiettivi di autonomia, di federalismo e di libertà. Invece si sono trasformati i nostri organi di informazione in patetici bollettini parrocchiali. I migliori giornalisti e collaboratori sono stati cacciati, il quotidiano è ridotto al ruolo di “Pravdania” (così ormai lo chiama la Base) senza il necessario dibattito nè spirito critico. Il risultato sono alcuni baracconi che sopravvivono con i contributi dello Stato e che ormai solo in pochi guardano, leggono o ascoltano. É necessario dare una radicale ripulita tagliando – se necessario – gli organi inutili. I mezzi di informazione devono tornare a essere diffusori di idee e di cultura, e fucine di dibattito e confronto di idee all’interno del mondo autonomista, federalista, liberista e identitario.

  6. Il Parlamento di Chignolo e il Governo Provvisorio non avevano solamente una forte e intelligente valenza simbolica. Infatti essi avevano anche – prima che il loro ruolo fosse svilito e svuotato – una insostituibile funzione di fabbrica di idee e di dibattito democratico. Sarebbe estremamente indicativo oggi riconvocarli ritrovando l’unità di intenti e la concordia fra le varie componenti geografiche, identitarie e ideologiche che vi erano rappresentate. Sia il Parlamento che il Governo avrebbero potuto e dovuto essere il luogo più adatto alla formazione e alla selezione della classe dirigente leghista e delle candidature ai ruoli istituzionali. Le scelte sono invece state fatte sulla base di criteri ignoti o discutibili e questo spiega non solo le continue perdite di voti ma anche lo scarso affetto e la limitata considerazione che la Base ha nei confronti di alcuni degli attuali parlamentari e dei quadri più elevati delle gerarchie del partito.

La raccolta delle adesioni a questa richiesta coinvolge tutti coloro che sono attualmente Soci Ordinari Militanti della Lega Nord ma è estesa anche a tutti quelli che lo sono stati e che per qualche ragione – dal fatidico 1996 in poi – si sono o sono stati allontanati. Sono naturalmente esclusi coloro che sono stati cacciati per indegnità o che si sono in seguito intruppati in qualche partito italiano.

Sono invitati ad aderire all’iniziativa tutte le donne e gli uomini che credono negli ideali di libertà e di indipendenza dei popoli padano-alpini e che hanno riposto per anni le loro speranze e la loro fiducia nella Lega Nord, che hanno lavorato e che intendono ancora farlo, ma che hanno bisogno di sentirsi parte di una comunità umana e ideale onesta e coesa.

Viva la Padania libera!


Giugno 2006


Il comitato promotore:

Gabriele Barucco
Francesco Formenti
Gilberto Oneto
Giancarlo Pagliarini
Alberto Reboldi
Sergio Terzaghi




- Download testo "Progetto Ducario - Presentazione" - in formato PDF: ( pdf - 11Kb ) - ( pdf-zip - 9Kb )



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