-

- Che l'inse? -

[ alla Home Page ]
   Testo originale all'indirizzo: http://www.brunoleoni.com/ ...

    [ all' Indice ]
- Download testo in formato PDF: ( pdf - 8Kb ) - ( pdf-zip - 6Kb )
- Ghianda -        Pubblicato sul quotidiano "Libero" di Domenica 01 ottobre 2006 - anno XLI n. 236 - pagg. 1 e 5   (testo da IBL)


Ma per alzare il reddito bisogna prima produrlo

di Alberto Mingardi

Giustizia sociale? Macelleria sociale. La prima finanziaria di Prodi nasce in condizioni anomale. Messo in crisi dalla sua stessa arroganza, su Telecom, il presidente del consiglio e' stato infilzato come un bambolina voodoo dall´ala destra della sua coalizione. Ds e Margherita hanno un conto aperto col piccolo chimico del sistema bancario italiano, e il redde rationem verrà, statene certi. Solo, non ora. I governi non si disfano prima della legge di bilancio. Un osservatore venuto da Marte, annusata l'aria, avrebbe previsto un rafforzamento delle posizioni riformiste all'interno dell'esecutivo. E invece no. La finanziaria è scritta a misura dei comunisti, pochi tagli e nessuno alla spesa sociale, una montagna di nuove tasse. Un politico solitamente avveduto come Pierluigi Bersani, il "liberalizzatore", fa buon viso a cattivo gioco. "Si redistribuisce il reddito". Sono queste le parole d´ordine. Ma hanno un senso? Per quattro volte, no.

No: il (modesto) taglio fiscale di Berlusconi ha portato non meno ma più entrate allo Stato. Rialzare le tasse vuol dire incentivare di nuovo l´evasione, quindi meno quattrini. Se il piatto piange, per quale masochistica ragione il governo vuol togliersi il pane di bocca?

No: su un piano generale, la redistribuzione del reddito servirebbe a compensare eventuali squilibri causati dal mercato. In Italia, se squilibri vi sono, sono seriamente imputabili ad una concorrenza darwiniana e selvaggia? Ma per piacere. Chi s'arricchisce nonostante la congiuntura men che rosea sono i percettori di rendite. Gente che non solo nel mercato non ci vive, ma ne sta adeguatamente alla larga. Il nostro Paese ha bisogno di meno rendite e più mercato prima che gli ipotetici lati negativi di quest'ultimo possano svelarsi. Per lamentarsi del "liberismo selvaggio", bisogna almeno viverci, in un sistema liberista.

No: il reddito per essere distribuito va anzitutto prodotto. Questo l'ha capito persino la sinistra. Solo che il mio incentivo a produrre rimpicciolisce, man mano che tu governo aumenti la quota dei miei guadagni che t'intaschi. Creazione e distribuzione della ricchezza non abitano pianeti diversi. Stanno sullo stesso pianerottolo. Tutti sappiamo che la decisione di lavorare di più e di produrre di più è presa "al margine". Le persone non sono megalomani senza costrutto. Un aumento di stipendio vale magari un paio di migliaia di euro l'anno, e tanto sudore. Ma se portare a casa più soldi significa pagare più tasse, forse forse - pensa l'uomo comune armato di comune calcolatrice - tanto vale lavorare meno e passare del tempo con la famiglia. Scelta legittima, ma se la fa non un solo essere umano bensì qualche centinaia di migliaia di persone il risultato è presto detto: si produce meno reddito. E pure i pigmei che fanno girare gli ingranaggi dell'elefantiaca burocrazia italiana hanno meno pane. Chi troppo vuole meno stringe.

No: un governo di sinistra dovrebbe aiutare i poveri a non esserlo più. Il che non necessariamente significa far diventare poveri anche gli altri. La questione è come fare entrare nel circuito virtuoso della creazione di ricchezza chi ne è fuori. Non come farne uscire chi vi partecipa. Invece Rifondazione l'ha detto per tutti, con quei suoi manifesti terrificanti e geniali: "Anche i ricchi piangano". Ma ritoccando le aliquote a partire da settantamila euro, il rischio è che semplicemente i ricchi (o meglio, i produttori di ricchezza senza santi in paradiso) spariscano, si estinguano. Saranno come i panda. Visto che non ce l´ha fatta il centrodestra, li proteggerà il Wwf. Che beneficio verrà, però, a chi è povero già oggi, dal trovarsi in più affollata compagnia? E´ questa la vera macelleria sociale: un´intera classe, il ceto medio, cancellata con un colpo di spugna.

D´accordo, mica è stupido, Prodi. Sa che il governo che tassa Paolo per dare a Pietro godrà sempre del supporto di Pietro. Ma Paolo, prima o poi, avrà pure il diritto di rompersi i coglioni?



Milano, 01 ottobre 2006
Alberto Mingardi


_________



- Download testo in formato PDF: ( pdf - 8Kb ) - ( pdf-zip - 6Kb )


[ Torna ad inizio pagina ]       


[ alla Home Page ]

Alberto Mingardi - "Ma per alzare il reddito bisogna prima produrlo"
- Dal quotidiano "Libero" di Domenica 01 ottobre 2006 - anno XLI n. 236 - pagg. 1 e 5   (testo da IBL)